Oggi voglio parlarvi della mia esperienza come badante part-time. Mi occupo principalmente di preparare i pasti per un anziano signore, niente di troppo complicato sulla carta. L'ho iniziato come un modo semplice per guadagnare qualche soldo extra - chi non ne ha bisogno di questi tempi?
All'inizio sembrava l'ideale: orari flessibili, compiti relativamente semplici e una paga che mi aiuta ad arrivare a fine mese. Ma con il passare del tempo, ho iniziato a sentire il peso di questo impegno. Ci sono giorni in cui proprio non mi va di andare, di mettermi ai fornelli, di organizzare tutto mentre vorrei fare altro.
A volte mi sveglio e penso: "Oggi mollo tutto". Fantastico di mandare un messaggio e dire che non posso più continuare. Ma poi la realtà mi riporta con i piedi per terra. Quelle bollette sul tavolo non si pagheranno da sole. Il frigorifero non si riempirà magicamente. E così mi trascino fuori dal letto.
È frustrante essere intrappolata in questo limbo: non amo ciò che faccio, ma non posso permettermi di smettere. I soldi che guadagno vanno direttamente alle necessità basilari - la spesa settimanale, le bollette della luce e del gas, piccole spese impreviste che puntualmente arrivano nel momento peggiore.
E così continuo, giorno dopo giorno, a cucinare pasti che non vorrei preparare, sorridendo anche quando non ne ho voglia, perché questa è la realtà di tanti lavori: li facciamo non perché ci piacciono, ma perché abbiamo bisogno di sopravvivere.