Il mio limbo dei 35 anni: tra il desiderio di solitudine e la paura di essa

Ciao a tutti,

oggi voglio aprirmi un po' con voi su un argomento che mi sta molto a cuore e che, sono sicura, molti di voi potrebbero comprendere. Ho 35 anni e vivo ancora a casa con i miei genitori. Non fraintendetemi, voglio bene ai miei e apprezzo tutto quello che fanno per me. Il problema non sono loro, ma la situazione in sé.

Il punto è che non ho un lavoro stabile che mi permetta di affittare o comprare una casa mia. E questo mi pesa, mi pesa tantissimo. Mi sento in un limbo, come se la mia vita adulta non fosse ancora iniziata del tutto.

La cosa che mi manca di più, in assoluto, è la solitudine. Quel sacro, inviolabile spazio personale dove puoi essere davvero te stesso. Tra il via vai di parenti, amici, vicini, non c'è mai un momento in cui la casa sia davvero silenziosa o in cui io sia completamente sola. Sogno il giorno in cui potrò fare i miei video senza il sottofondo delle voci dei miei genitori che parlano o della televisione accesa. Desidero un posto dove poter creare, pensare, semplicemente esistere, senza interruzioni.

Eppure, c'è un rovescio della medaglia. Questa costante presenza, pur affannandomi, è anche una sorta di rete di sicurezza. A volte mi ritrovo a pensare al futuro, al giorno in cui i miei non ci saranno più. E lì, la paura della solitudine, quella vera, profonda, mi assale. Mi chiedo come farò, come affronterò la vita da sola, senza il loro supporto, senza il rumore rassicurante della loro presenza.

È un paradosso, lo so. Desidero ardentemente la mia indipendenza e la mia solitudine, ma allo stesso tempo ne sono terrorizzata. È come se fossi in bilico tra due forze opposte, incapace di muovermi.

Qualcuno di voi si è mai sentito così? Come avete affrontato questa fase della vostra vita? Ogni consiglio, ogni esperienza condivisa, sarebbe preziosa.



Commenti