Quando il Bagaglio Diventa il Vero Nemico del Viaggio

Quest'anno il nostro viaggio di famiglia si è trasformato in una vera e propria sfida di sopravvivenza automobilistica. Non parliamo di traffico, maltempo o problemi meccanici, ma di qualcosa di molto più subdolo: l'arte antica e crudele dell'incastro perfetto tra persone e bagagli in uno spazio che evidentemente non è stato progettato per contenere tutto quello che una famiglia italiana ritiene indispensabile per una vacanza. 

Come ogni anno, siamo partiti con nipote e sorella al seguito, ma stavolta abbiamo battuto ogni record di carico precedente, trasformando la nostra auto in una sorta di puzzle tridimensionale dove ogni centimetro quadrato era occupato da qualche oggetto di vitale importanza. 

Mia madre, stoicamente posizionata sul sedile del passeggero, si è ritrovata a fare da guardia del corpo a ben due borse termiche che le facevano compagnia come fedeli cagnolini, mentre io ho trascorso l'intero tragitto con una busta stracolma di verdure che mi ha tenuto le gambe in ostaggio per ore, regalandomi una posizione yoga involontaria che nemmeno un contorsionista professionista avrebbe apprezzato. 

Mia sorella, nel frattempo, ha dovuto convivere con un esercito di giochi che le facevano il solletico ai piedi, trasformando ogni tentativo di stirare le gambe in una pericolosa partita a Jenga con pupazzi e costruzioni varie. 

L'unico a viaggiare in condizioni accettabili era mio padre, che dal suo trono di guida osservava il nostro calvario con la serenità di chi sa di essere l'unico indispensabile del gruppo, godendosi il lusso di avere entrambe le braccia libere e lo sguardo rivolto alla strada anziché a una collezione di zucchine e melanzane. 

A metà viaggio ho iniziato seriamente a considerare l'idea di emigrare verso mezzi di trasporto più civili, e devo ammettere che l'anno prossimo il treno mi sta facendo un corteggiamento serrato: pensate, un posto in più per sistemare tutti quei bagagli che quest'anno hanno trasformato la nostra auto in una scatola di sardine molto poco glamour, sempre che mia sorella decida di unirsi nuovamente alla nostra allegra combriccola di viaggiatori estremi. 

Perché diciamocelo, quando arrivi a destinazione e la prima cosa che fai è ringraziare tutti i santi per essere ancora in grado di muovere gli arti inferiori, forse è il momento di rivedere la strategia di viaggio della famiglia.



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