Mi siedo qui a scrivere mentre guardo le pareti che presto non saranno più mie. Il rogito è fatto - finalmente! - ma invece di sentire sollievo, la tensione continua a salire. Il trasloco è stato rimandato di qualche settimana e ora mi ritrovo in questo limbo snervante, con una lista infinita di cose da fare che mi ronza in testa come uno sciame di api impazzite.
Prima di tutto c'è da imbiancare. Solo a pensarci mi viene l'ansia. Scale, pennelli, rulli, teloni da stendere ovunque... e quella sensazione opprimente di dover coordinare tutto mentre il tempo stringe. I mobili aspettano pazienti di essere spostati, ma prima dobbiamo trasformare queste pareti vissute in tele bianche per i prossimi proprietari.
A volte mi ritrovo a fantasticare: chiudo gli occhi e immagino di poter premere un pulsante magico, come nei cartoni animati. "Click" - e tutto è fatto. Riapro gli occhi e la casa è imbiancata, i mobili sono già nella nuova destinazione, ordinati e puliti. Ma poi riapro davvero gli occhi e sono ancora qui, circondata da scatole mezze piene e dall'ansia di non farcela.
So che è solo una fase, che passerà. Ma in questo momento vorrei solo poter fare come quando ero bambina: nascondermi sotto le coperte e aspettare che la tempesta passi. Invece tocca rimboccarsi le maniche. Un respiro profondo, una parete alla volta, un giorno alla volta. Ce la faremo, vero?
Qualcuno ha un interruttore magico da prestarmi? No? Va bene, allora torno ai miei preventivi per gli imbianchini...
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